AREA RISERVATA
 
 
SCHEDE LAVORI
LAVORI
TERREMOTO L'AQUILIA

LAVORI
TERREMOTO EMILIA

Opera n°29

PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA, STUDIO DELLA VULNERABILITA’ SISMICA E PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO SISMICO RELATIVI AL CAPANNONE MOMA CERAMICHE NEL COMUNE DI FINALE EMILIA


PERIODO: 2012-2013 (ultimato)
COMMITTENTE: MOMA ceramiche
NATURA PRESTAZIONI EFFETTUATE: Progetto degli interventi urgenti di messa in sicurezza in seguito
al sisma di maggio 2012, studio della vulnerabilità sismica dello stato di fatto e progettazione degli interventi
di riparazione dei danni di miglioramento sismico

DESCRIZIONE DEL LAVORO SVOLTO
Il capannone oggetto di intervento si trova nel comune di Finale Emilia, pesantemente colpito dagli eventi sismici del maggio 2012.
Il capannone si trova nella zona artigianale di Finale Emilia, è realizzato da più corpi di fabbrica: l’edificio è costituito da un blocco in c.a. realizzato in opera nel 1974 (Corpo A). Successivamente sono stati realizzati degli ampliamenti tra il 1990 e il 1991 (Corpo B, Corpo C e Corpo D) con struttura prefabbricata. Nel 1994 è stato realizzato un ulteriore ampliamento sempre in c.a.
prefabbricato (Corpo E). Oltre a questi fabbricati in calcestruzzo armato è presente una struttura in acciaio (Corpo F) a ridosso del fabbricato centrale.
Il Corpo A ha una struttura in c.a. a 6 moduli di 45 m ciascuno con pilastri di sezione40x40 cm alti 6 m che sorreggono le travi principali con luce di 5 m. La presenza di giunti di alcuni centimetri tra i vari moduli ha causato in vari casi un martellamento. Su queste travi sono stati realizzate una serie di reticolari in calcestruzzo debolmente armato di luce 20 m a interasse 2.50 m. La copertura è realizzata con una soletta nervata in c.a. in semplice appoggio da un arco all’altro. La copertura risulta molto leggera e questo ha permesso alla struttura di non subire forti danni, nonostante alcuni elementi della soletta di copertura si siano leggermente spostati.
Per quanto riguarda il Corpo B e il Corpo C, queste sono strutture successive realizzate in aderenza e interagenti con il Corpo A, per cui nella valutazione della vulnerabilità sismica è stato considerato un unico modello. Il Corpo D è stato realizzato nello stesso periodo ma con struttura prefabbricata (analogamente ai Corpi B e C)con dimensioni rilevanti: la copertura infatti si trova a circa 15 metri di quota; quest’ultima ha subito scorrimenti dei tegoli sulla loro sede di appoggio molto evidenti, proprio per le forti oscillazioni che i pilastri hanno subito.
In dettaglio il lavoro si è articolato nei seguenti punti:
Progetto degli interventi urgenti di messa in sicurezza
Analizzando le principali vulnerabilità esistenti per tale tipologia di fabbricati e i danni riscontrati in seguito al sisma sono stati progettati presidi atti ad eliminare tali vulnerabilità locali quali il ribaltamento di pannelli di tamponamento, a ripristinare i collegamenti tra le travi ed i pilastri e tra gli elementi di copertura e le travi stesse
Indagine conoscitiva della struttura e indagini diagnostiche:
Per gli elementi resistenti non verificati allo stato di fatto, si propongono interventi di consolidamento statico e adeguamento sismico in modo da raggiungere il livello di sicurezza richiesto dalle normative vigenti.
Studio del comportamento a carichi verticali e sismici - Stato di Fatto: Realizzando un modello di calcolo agli elementi finiti, sottoposto ad analisi numeriche di tipo lineare, sono stati valutati il comportamento a carichi verticali e il comportamento sotto azioni sismiche della struttura. Sulla base dei risultati ottenuti sono state effettuate le verifiche di resistenza sui vari elementi resistenti.
Proposte di intervento e valutazione del miglioramento - Stato di Progetto: Per gli elementi resistenti non verificati allo stato di fatto, si propongono interventi di consolidamento statico e adeguamento sismico in modo da raggiungere il livello di sicurezza richiesto dalle normative vigenti.



Modello globale tridimensionale mediante l'utilizzo di software ad elementi finiti (MIDAS GEN) per lo studio dello stato di fatto e di progetto.

Prove sui materiali: apertura dei pilastri per controllo delle armature esistenti, di carote in calcestruzzo per prove di compressione in laboratorio.

Per evitare fenomeni di martellamento in corrispondenza del Corpo A, si prevedono connettori idraulici messi in opera tra i pilastri affiancati; che consentono piccoli spostamenti reciproci dovuti a dilatazioni termiche, si bloccano e diventano sistemi rigidi nei casi in cui di bruschi movimenti dovuti a scuotimenti
sismici.




Rinforzi dei pilastri mediante applicazione di tessuti in C-FRP, di grammatura pari a 400 g/mq, sia verticalmente che orizzontalmente.

Rinforzi con cerchiature in acciaio sui pilastri: per i pilastri maggiormente
sollecitati si prevedono interventi di cerchiatura mediante angolari metallici e calastrelli



Cerniera plastica formata in seguito agli scuotimenti
sismici, alla base del pilastro



Intervento di irrigidimento delle forcelle per impedire il ribaltamento fuori dal piano delle travi, e realizzazione di un sistema metallico di
collegamento trave- pilastro






Intervento di irrigidimento delle forcelle per impedire il ribaltamento fuori dal piano delle travi, e realizzazione di un sistema metallico di collegamento trave- pilastro

s
 
© 2010 Benedetti&Partners All rights reserved